Rogeno - Cornizzolo - Terz'alpe - Rogeno
Questo weekend giro fuori provincia. Approfittando di una gita lecchese, decido di provare una delle poche salite che conosco nei dintorni.
Parto da Rogeno e, evitando di passare per le strade più trafficate, vado verso Cesana Brianza. Una volta arrivato, proseguo verso Pusiano e svolto a destra al semaforo, verso Eupilio. La strada prosegue in leggera salita e porta fino alle sponde del lago del Segrino. Da lì, tenendo la destra (la strada é comunque ben indicata), inizio la vera e propria salita del Cornizzolo.
Le pendenze sono subito impegnative e non tendono mai a diminuire. Incontro tanta gente lungo la strada, il posto è molto frequentato ed essendo un soleggiato sabato, il traffico (pedoni e bici) è anche superiore al solito.
Proseguendo lungo la salita nel bosco arrivo fino ad un posteggio in corrispondenza di alcuni edifici dopo il quale la strada non è più percorribile in auto. A sancire il divieto c’è una sbarra che si deve scavalcare per proseguire.
Finalmente esco dal bosco ed inizio gli ultimi chilometri di salita circondato dai prati e da una bellissima vista sui laghi di Annone e Lecco.
Poco dopo costeggio il campo di lancio dei parapendii che è affollatissimo. Manca ancora un po’ di strada e la pendenza non accenna ancora a diminuire, per di più la strada non è più a tornanti come nella prima parte ma dritta e non lascia respiro.
Arrivo finalmente al passo e, dopo una breve discesa, al rifugio: sono arrivato! Da qui si può salire fino al crocione; il sentiero però è in fortissima pendenza; probabilmente è percorribile quasi interamente in sella ma non voglio esagerare visto che mi manca ancora un bel po’ di strada prima di tornare a casa!
Visto che non conosco i sentieri della zona, chiedo informazioni al rifugio. Mi dicono che le discese sulla parte sud del monte non sono percorribili in MTB. Lo è invece un sentiero che passa dalla Terz’Alpe e scende poi a Canzo. Decido di provarci e mi metto in marcia.
Dal rifugio percorro alcune centinaia di metri prima di trovare il bivio sulla sinistra che porta all’imbocco del sentiero. L’inizio della discesa, come mi avevano spiegato, non è percorribile in sella anzi… alcuni punti sono particolarmente impegnativi da fare anche con la bici in spalla. Il tutto è reso ancora più complicato dal fondo viscido per le piogge dei giorni precedenti.
Incontro un bivio inaspettato e non segnato. Per fortuna il cellulare prende e controllo sulla cartina, la direzione giusta è sinistra. Arrivati alla Terz’Alpe la strada migliora molto e posso scendere in sella senza problemi. Il fondo è ciottolato e non ci sono particolari ostacoli se non i_ __soliti_ canali di scolo che mi fanno prendere qualche botta.
Dopo una bella discesa si arriva a Canzo. Purtroppo non conosco bene la zona e devo seguire la strada principale per tornare al punto di partenza: trafficata e in alcuni punti stretta.
Sicuramente un bel giro, con una salita molto impegnativa e una discesa, purtroppo, rovinata dalla prima parte che è davvero difficile e obbliga scendere parecchie volte dalla bici.