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  1. Activities/

Settimana 44

· 4 minuti·
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Settimana della maratona di New York!

Prima uscita #

La settimana di scarico prima della gara più importante della stagione inizia con una corsa tranquilla: 10km Z2

Tutto tranquillo nonostante il bel vento.

Seconda uscita #

4x1000 Z3. Ultima uscita con un po’ di ritmo gara. Tutto bene, FC al suo posto.

Anche oggi ventaccio!

Terza uscita #

Eccoci a New York!

Corsetta con i ragazzi dell’agenzia per spiegare il percorso e la logistica!

Ho allungato un po’ per arrivare agli 8 regolamentari, tutto bene e tutto pronto!

Quarta uscita #

🏁 TCS New York City Marathon 2024.

Bè, che dire, New York é New York!

Mai avrei pensato di farmi un viaggio intercontinentale “solo” per correre una maratona e invece probabilmente ne farò altri 2 nel 2025. Ma la corsa è anche questo: porsi degli obiettivi e cercare di raggiungerli!

La gara è sicuramente molto difficile in se e tutto il contorno che si porta dietro non la rende sicuramente più facile: jet lag, ansia, attese infinite, freddo (fortunatamente non troppo).
La mattina inizia molto presto con il trasporto alla partenza. Qui un paio di ore di attesa prima della partenza vera e propria. Fa freddo ma non troppo e per fortuna ho tutto l’occorrente per riscaldarmi.

Quando esplode il primo colpo di cannone si capisce che è ora di prepararsi perchè tra poco toccherà anche a noi! Si entra in griglia e si inizia una lunga camminata fino alla partenza e poi: VIA!

I primi chilometri non si riesce a correre in tranquillità, troppa gente, ma forse è un bene così non si rischia di esagerare sul ponte di Verrazzano.

Finito il ponte inizia lo spettacolo: un sacco di gente che incita lungo la strada. Nonostante la larghezza delle vie, i Newyorkesi si fanno sentire e ci spingono per tutta Brooklyn e per il Queens con l’eccezione del quartiere ebraico dove solo i bambini ci fanno qualche sorriso.

Dopo il Queens inizia la parte più dura a partire dal ponte di Queensboro, senza tifo e con una salita poco pendente ma costante. Qui si iniziano a vedere i primi cedimenti di gente che si ferma o cammina.

Una volta entrati a Manhattan ricomincia il tifo ma il percorso non smette di essere impegnativo e lo sarà fino alla fine. Continui sali scendi, falsi piani e strappetti che non sarebbero niente di che ma che dopo il trentesimo chilometro di fanno sentire.

Dopo la breve escursione nel Bronx di ritorna a Manhattan per l’ultimo tratto lungo Central Park: durissimo, tutto in leggera salita! Le gambe ormai sono stanche e doloranti ma manca poco e tutti stringono i denti. Tantissima gente a incitare ma altrettanta che si ferma esausta.

E alla fine, eccolo lì, il traguardo, ovviamente in salita! Una volta passato, silenzio. Una belal camminata di 2km per pensare all’impresa appena compiuta (e per cercare di farsi passare il dolore alle gambe 😬).

È un’esperienza da fare, se se ne ha la possibilità; sicuramente indimenticabile; detto questo sono dell’idea che Londra non sia da meno!

Dal punto di vista cronometrico la mia gara è andata benone: 3:06:44; praticamente lo stesso tempo di Londra con un percorso sicuramente più impegnativo. La mia strategia (se così vogliamo chiamarla visto che l’ho pensata 5 minuti prima di partire) è stata quella di tenere il ritmo del mio PB fino al temuto ponte di Queensboro e lì decidere se tentare di resistere fino alla fine (su una seconda perte con più saliscendi della prima) oppure rallentare e prendere quello che veniva.

Alla fine il gran tifo mi ha spinto a scegliere la prima ipotesi: è stata dura; dal Bronx in poi le gambe erano davvero in difficoltà ma, stringendo i denti, ho perso solo qualche decina di secondi.

Nell’ultima parte di gara ho visto gente fermarsi, sdraiarsi a terra, piangere, sentirsi male nei modi più “pulp” possibili. Probabilmente questa gara è così leggendaria che alcuni la provano senza sapere fino a che punto possono spingersi.

Io avevo abbastanza chiaro quale fossero le mie possibilità: cosa potevo e non potevo fare. Avere qualcuno che mi ha seguito nelle preparazioni mi ha portato finora a finire sempre le gare che ho fatto, dando il massimo ma allo stesso tempo divertendomi, potendo tornare in hotel sulle mie gambe e salire le scale del ristorante la sera della gara senza sembrare un pinguino zoppo! 🐧

Il giorno dopo ho anche comprato il New York Time dove vengono scritti i nomi dei finisher!